Dal 30 aprile al 3 maggio 2021 diventa un Citizen scientist: collabora con i ricercatori di tutto il mondo per raccogliere dati sulla biodiversità della tua città.
Maria Bertolini, mediatrice culturale del MUSE, ci spiega il senso di progetti come la City Nature Challenge e i motivi per cui oggi, più che mai, è fondamentale educare alla biodiversità.
La City Nature Challenge – insieme per monitorare la biodiversità urbana
La City Nature Challenge è un evento internazionale che nasce negli Stati Uniti come competizione amichevole fra città per monitorare la biodiversità urbana. Dal 2019 il MUSE accompagna la comunità di Trento nella raccolta di dati sulle specie animali e vegetali del territorio per renderli disponibili in tempo reale alla comunità dei ricercatori di tutto il mondo, anche grazie all’utilizzo di una specifica piattaforma, iNaturalist, che mette in contatto diretto ricercatori e cittadini.
Quest’evento affonda le proprie radici in una pratica di coinvolgimento nota come Citizen Science. Il termine, che letteralmente significa scienza dei cittadini, vede in loro una forza capace di muovere su larga scala processi di acquisizione di dati e informazioni utili alla ricerca e alla conoscenza scientifica. I cittadini arrivano, infatti, lì dove non riescono ad arrivare i ricercatori, processando milioni di dati messi a disposizione per diversi campi della scienza.
La biodiversità ci tocca da vicino
Sempre di più si sente parlare di biodiversità, ovvero della grande varietà della vita sulla Terra, del suo intrinseco valore, e dell’importanza che essa riveste per il benessere dell’uomo. Ma nonostante le grandi competenze scientifiche e tecnologiche che abbiamo acquisito, la biodiversità e gli ecosistemi naturali sono sempre più minacciati e alterati. Secondo i report di IPBES, le azioni dell’uomo stanno accelerando la rottura degli equilibri naturali e danneggiando la natura. I sapiens stanno trasformando così velocemente e profondamente l’ambiente che un milione di specie vegetali e animali sono in questo momento a rischio di estinzione, i tre quarti dell’ambiente terrestre sono stati modificati e il 66% degli oceani sono stati alterati in modo significativo.
La comunità scientifica ci dice ancora una volta che la perdita di biodiversità è una grave minaccia per gli ecosistemi. Per questo nell’Agenda 2030, tra i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, ve ne sono due focalizzati proprio sulla biodiversità: il 14° (vita sott’acqua) e il 15° (vita sulla terra).
Ora più che mai, quindi, è necessario e urgente educare alla biodiversità. Educare alla biodiversità è far comprendere che l’ambiente è una realtà unitaria e organica, oltre che fatta di singoli fattori ambientali. Educare alla biodiversità è quindi educare ai valori dei luoghi, e dei singoli elementi che li compongono, significa educare all’osservazione, allo stupore, al porsi domande e all’ascolto. Ma perché vi sia un’educazione al pensiero ci deve essere un’educazione alla conoscenza e contemporaneamente un’educazione all’empatia in contesti di esperienze e apprendimento attivo.
Abbiamo bisogno di tornare alla natura
Il periodo di pandemia che stiamo attraversando ci ha privato in poco tempo delle relazioni, delle libertà, di muoverci, di conoscere realtà, luoghi, culture diverse…ma ci sta dando anche l’opportunità di metterci in relazione con il pianeta e con tutti gli elementi che lo compongono, con grande attenzione, ascolto e rispetto, interrogandoci sempre sui limiti nel nostro agire. Eventi come la City Nature Challenge attivano processi che facilitano la consapevolezza della nostra responsabilità nei confronti del pianeta che abitiamo.
Chiudiamo con due citazioni. La prima è del biologo, antropologo, evoluzionista ed esploratore Charles Darwin che ci dice: “La compassione e l’empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono”; la seconda del famoso filosofo e sociologo Edgar Morin che ci rammenta che l’uomo è 100% natura e 100% cultura.
Diventa un Citizen scientist e partecipa al monitoraggio della biodiversità urbana assieme alle altre città italiane!